Barbareschi diverte e commuove al Manzoni Milano. Recensione

  • Pubblicato da Alessio Gaburri
  • 25 Febbraio 2015
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Luca Barbareschi_foto scena chitarra

 Barbareschi diverte e commuove al Manzoni Milano. Recensione –
a cura di Alessio Gaburri –

“Faccio l’attore perché sono il peggior nemico di me stesso, non mi piaccio, e quindi prendo vacanza nel corpo di qualcun altro. Così se arriva la morte, magari non mi riconosce e va via”.

Cercando segnali d’amore nell’universo non è un semplice one man show, ma un viaggio di due incalzanti ore (senza intervallo, ma non se ne sente l’esigenza) nella vita di un uomo che fin da bambino sognava di fare l’attore. Luca Barbareschi ci è riuscito, e racconta senza mai annoiare 40 anni di carriera ma, soprattutto, di vita vissuta.

Un’autobiografia a tutti gli effetti, che appassiona fin dal primo minuto indipendentemente dal conoscere o no il percorso professionale o la vita privata del protagonista. In scena Barbareschi è un vero mattatore, riempie il palcoscenico con balli, imitazioni familiari, canti al pianoforte e con la chitarra, e un’espressività corporea così energica e trascinante da occupare ogni parte del palcoscenico e conferire grande intensità allo spettacolo. Con una disinvoltura camaleontica parla con le persone che ha incontrato nella sua vita, familiari e non, e sembra di vederle lì, anche se in realtà in scena c’è solo lui e quattro valige che lo vedono sempre pronto a partire. La musica (della jazz band “Marco Zurzolo Quintet”) accompagna i racconti così come le luci, fondamentali nei momenti in cui Barbareschi intreccia la sua vita personale con Shakespeare, Eschilo e Tomasi di Lampedusa. Uno spettacolo che, con la regia della brava Chiara Noschese, racconta senza tregua per lo spettatore, ricordi tristi e dolorosi, esilaranti e divertenti: l’infanzia del piccolo Luca in Uruguay, le giornate a sciare con un padre rigido e cieco di fronte al disagio, una madre non troppo presente che parla solo attraverso i libri, le dolci zie che l’hanno cresciuto, la violenza sessuale di Don Giuseppe, Milano, l’America e i provini, e il Barbareschi adulto pentito della sua parentesi politica. Il ritmo è serrato, la performance recitativa è di alto livello, le musiche di Mozart, Concato e Elton John sono il “condimento” giusto per quella che è la bella storia della vita di passioni e speranze di Luca figlio, uomo, padre e artista allo stesso tempo.

Un grande spettacolo che arriva davvero, emoziona e rimane. Difficile per lo spettatore tornare a casa senza riflettere sui temi dello spettacolo, che sono collettivi: i rimpianti sul passato, il futuro, i sogni e le speranze… E poi l’amore, che salva, e l’essere umano è sempre alla ricerca dei suoi segnali.

Al Teatro Manzoni fino all’8 marzo 2015.

Luca Barbareschi – Cercando segnali d’amore nell’universo

con Marco Zurzolo 5tet
sax Marco Zurzolo – piano Mario Nappi – chitarra e voce Antonio Murro contrabbasso Diego Imparato – batteria Gianluca Brugnano

Orari spettacolo
Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30

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Laureato in Comunicazione, Mass Media e Pubblicità allo IULM di Milano (tesi: "Sei Personaggi in cerca d'autore. Dal testo alla scena"), lavora nel settore Marketing, Social e Comunicazione per l'e-commerce IBS.it. Costante della sua vita, lo spettacolo: teatro, televisione e cinema. Si avvicina al teatro grazie alla mamma, che lo porta per la prima volta all'età di 14 anni. Frequenta negli anni delle superiori cinque anni di laboratorio teatrale organizzato dal liceo, e nel 2014-2015 un corso di musical presso il Centro Teatro Attivo di Milano.

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