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Aggiungi un posto a tavola: intervista a Gabriele De Guglielmo, Don Silvestro

  • Pubblicato da Luana Lux
  • 31 Marzo 2014
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Gabriele De Guglielmo-aggiungi un posto a tavola_compagnia alba

La Compagnia dell’Alba di Ortona ha portato in scena “Aggiungi un posto a tavola” nella prima versione ufficiale non realizzata dal Teatro Sistina. Lo spettacolo ha visto Gabriele De Guglielmo, direttore responsabile dell’Accademia Dello Spettacolo e Compagnia dell’Alba, nelle vesti di Don Silvestro.

Come nasce la tua passione per i musical?
La mia passione nasce un po’ per caso, da musicista classico, precisamente oboista, mi dedicavo all’attività orchestrale e corale, ed AUPAT è stato il primo lavoro fatto come direttore di un coro amatoriale nel lontano 2002. In quell’occasione dovetti sostituire un mese prima dello spettacolo il ragazzo che interpretava don Silvestro e da lì, quel ruolo, questo spettacolo, ed il musical a 360 gradi sono entrati a far parte della mia formazione e vita artistica.

Immagino sia stato un onore poter portare in scena la prima versione ufficiale di “Aggiungi un posto a tavola”. Com’è nata questa idea? Quali difficoltà avete incontrato per realizzarla?
Un onore è voler dire poco, chi si aspettava una possibilità del genere….? L’idea è nata in una pizzeria, seduto ad un tavolo con Fabrizio Angelini, io dovevo fare una replica della nostra edizione amatoriale realizzata nel 2006 ed avevo una mancanza per il ruolo di Toto. Fabrizio, che in brevissimo tempo mi raccontò del suo amore per quest’opera, si offrì con tanta generosità a sostituire l’attore assente. Fu un successo, e lui (Fabrizio) ci prese gusto. Mi disse: ” non può essere solo per una replica”.
Da quel giorno ci siamo messi in moto con le sue conoscenze e quant’altro per poter capire se c’erano i margini per l’acquisizione dei diritti professionali. La storia poi sapete com’è finita.
Le difficoltà sono state moltissime; in primis i costi elevati per produrre un’edizione professionale, e soprattutto questa sesta edizione; la scelta del Cast Artistico e Tecnico che doveva rientrare in dei parametri ben definiti; non ultimo l’acquisizione dei diritti che ha avuto un periodo di trattative di quasi un anno e mezzo!

Cosa ha caratterizzato il “tuo” Don Silvestro rispetto a quello originariamente interpretato dal grande Johnny Dorelli?
Sostanzialmente non saprei cosa dire, dall’interno mi è difficile giudicare. Io mi sono chiaramente ispirato a lui, anche perché amo molto lo stile “dorelliano” tanto da esportarlo in tante cose che faccio, anche al di fuori del musical. Poi ho semplicemente cercato di essere me stesso, sono un po’ in difficoltà nel dare un giudizio.

La scelta del cast e’ stata difficile ed ha richiesto un lungo lasso di tempo o avevate già in mente attori adatti ad alcuni personaggi?
La scelta è stata lunga, ed è stata impegnativa. Io soprattutto cercavo performer ed attori molto forti nel canto, perché una delle nostre peculiarità sarebbe dovuta essere quella di cantare tutto dal vivo, cori compresi. E così è stato!

Com’è nata la collaborazione con una delle più famose interpreti del musical italiano, Arianna Bergamaschi?
È nata anche questa collaborazione per caso, da un incontro tra Arianna e Fabrizio a Roma, uno scambio di idee, qualche ipotesi affascinante ed ecco Arianna con noi, pronta a sposare un progetto e a dare un sostegno ad una nuova giovane compagnia.

Vi aspettavate questo grande interesse e successo da parte del pubblico? Spesso avete fatto sold out!
No, minimamente no. Anzi, eravamo molto preoccupati, anche se un certo presentimento l’avevamo avuto dal debutto e dalla data estiva in Versiliana, tutto esaurito e gente entusiasta che felicemente applaudiva.

Ricordi qualche aneddoto divertente accaduto durante una rappresentazione?
I più diveretenti hanno sempre riguardato la colomba Francesca, qualche volta decideva di farsi un volo sul palco, oltre quello canonico che le competeva. Potete immaginare il simpatico panico che ci coinvolgeva.

C’è stata una serata indimenticabile e per quale motivo?
Più di una serata! L’accoglienza della Versiliana e di Milano, l’apertura del sipario a Padova, davanti una sala enorme e stracolma, e forse la serata più emozionante quella di Capodanno, una novità per me, brindare e festeggiare con un pubblico strepitoso.

Come mai la scelta di chiamarvi “Compagnia dell’Alba”?
Un omaggio al territorio, nella nostra città c’è un vicolo che si chiama Vico dell’Alba, mi piaceva tanto. Poi una speranza, quella di poter entrare nel mondo del teatro musicale con umiltà e generosità, quella che molti giovani artisti, in questi ultimi anni, hanno troppe volte sacrificato pur di “arrivare” attraverso numerosi Talent show dalle facili illusioni.

Qual è secondo te il musical piu’ bello di tutti i tempi?
Di musical belli ce n’è sono tanti. Sono in imbarazzo.. Rugantino come commedia musicale italiana è un capolavoro, mentre The Lion King che ho visto a Londra mi ha molto emozionato. Poi ci sono molti progetti Off in Italia bellissimi. Insomma non saprei che dire…

Hai sempre sognato d’essere un musicista sin da piccolo,avresti mai immaginato di diventare anche attore e cantante di commedie musicali?
No, da piccolo volevo diventare un direttore d’orchestra per potermi comprare una Ferrari. Ero convinto che i direttori d’orchestra possedessero tutti quelle macchine. Ero un fan di Von karajan che ne possedeva diverse!

Quali sono i tuoi progetti artistici per il futuro?
Intanto onorare al meglio il progetto di AUPAT anche per il prossimo anno. Riprenderemo infatti nella prossima stagione. Poi, non so, sto valutando diverse cose insieme a Fabrizio Angelini. Progetti che per adesso restano top secret!

a cura di Luana Lux

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Laureata in Lingua e Cultura Spagnola all'Università di Barcellona e successivamente in Economia, con specializzazione in Economia dello Sviluppo Internazionale all'Università degli Studi di Brescia, ha inoltre conseguito un master per Export Manager per i Paesi emergenti. Ha seguito per dieci anni i corsi di danza classica presso la Società Forza e Costanza sotto l'insegnamento della prof.ssa Tina Belletti (diplomata prima ballerina al Teatro alla Scala di Milano e alla scuola di Jia Ruskaia). Grande appassionata di teatro, musical e balletto, ha collaborato con testate a carattere locale per la pagina degli spettacoli. Si definisce una spettatrice attiva. Per lei il teatro è la sua oasi!

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